18 May

Ospitalità su misura

Un articolo sulla rivista Casa&Clima

 

Da qualche mese è stato inaugurato l’Open Hotel a Rimini, un albergo 4 stelle innovativo e sostenibile, con un design attento ai dettagli. Il progetto ha sviluppato il nuovo concetto di smart luxury per viaggiatori alla ricerca di comfort, qualità dei servizi e delle relazioni.

Un hotel dalle linee contemporanee ed eleganti, frutto della consulenza di Polistudio A.E.S. La società di ingegneria ha sviluppato il progetto di ristrutturazione, coordinando tutte le fasi progettuali; si è occupata nello specifico della progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, antincendio, DL e sicurezza.

 

IL PROGETTO

In applicazione all’art. 57 del R.U.E. e all’art. 7-ter della L.R. n. 20/2000, l’intervento era finalizzato a recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente grazie agli incentivi volumetrici. Gli edifici esistenti sono stati migliorati dal punto di vista sismico ed energetico, assicurando l’eliminazione delle barriere architettoniche e il rispetto dei requisiti igienico sanitari per le strutture ricettive.

L’incentivo volumetrico – espresso in SC (superficie complessiva), quantificato sulla base dei livelli prestazionali raggiunti e in parte integrato dal recupero di superficie mediante la demolizione di volumi al piano terra – ha permesso di realizzare in posizione baricentrica e funzionale un nuovo corpo di fabbrica che accorpa i due edifici esistenti in un’unica struttura più funzionale.

Si è trattato di un ampliamento centrale con struttura in cemento armato e tamponamenti a secco e cappotto termico in lana di vetro. Le nuove coperture risultano tutte adeguatamente isolate. Questo ampliamento ha dato la possibilità di recuperare uno spazio dedicato a due suite in copertura nella parte centrale, mentre la terza suite si trova sulla copertura della vecchia pensione “Pick Nick”. [...]



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GLI SPAZI

Al piano terra sono stati ricavati i locali destinati all’accoglienza: bar, ristorante, spazi comuni, servizi igienici per il personale e per il pubblico. Nei 4 piani superiori si distribuiscono le 36 camere per 66 posti letto. All’ultimo piano, dove si trovano le tre suite con giardino pensile privato, trova spazio un angolo di benessere comune con vasca idromassaggio immersa nel verde.

 

FACCIATA

Una delle sfide più importanti è stata quella di dare un ordine, una proporzione all’aspetto esterno dell’edificio. Non era semplice unire due strutture distinte e con interpiani differenti. In facciata è stata realizzata una parete di verde verticale, un elemento accattivante, per poter dare un segno distintivo a questo edificio, ma che, nel contempo, potesse nascondere il giunto strutturale e conferire una proporzione al prospetto principale.

La scelta della parete verde ha inoltre lo scopo di inserire l’edificio nel contesto circostante, riducendo l’impiego di materiali e risorse non rinnovabili. Essendo una facciata esposta a nord, si è optato per piante sempreverdi in grado di sopportare sbalzi di temperatura e di proteggere i muri. I frangisole in facciata non hanno una funzione di protezione solare, ma puramente estetica.
Inoltre, era necessario utilizzare materiali che potessero resistere alla salinità; per questo si è optato per l’alluminio con pellicola in finto legno. Sono state, inoltre, utilizzate due tipologie di tinteggiature per l’edificio: quella più scura (che definisce i piani più retrostanti) e quella in facciata con una colorazione più chiara, un bianco caldo. 
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PAROLA AI PROGETTISTI

Potete raccontarci il progetto dal punto di vista dell’intervento strutturale?

Dal punto di vista strutturale, gli edifici presentavano una grande quantità di murature non idonee alla funzione statica e abbiamo scelto di intervenire sostituendo un 60% della muratura esistente di basso livello con muratura adeguata. La demolizione è avvenuta per conci, con azioni di demolizione e sostituzione delle murature. Il lavoro è stato portato avanti per gradi: demolendo e ricostruendo prima un concio, poi un altro concio e così via. Si è inoltre eseguito un intervento di consolidamento delle fondazioni delle due strutture in muratura, con l’inserimento di una nuova soletta di fondazione, per migliorare la portanza sul terreno diminuendo le tensioni.

Questo perché dai rilevamenti geologici era emersa la possibilità della liquefazione del terreno, per cui non era obbligatorio intervenire, essendo un intervento di miglioramento, ma abbiamo comunque optato per l’inserimento delle nuove solette, anziché travi, in modo da diminuire le tensioni sul terreno. I solai sono risultati non idonei alla funzione statica e sono stati in parte consolidati con dei nuovi cordoli interni e caldana di collegamento, in parte demoliti e ricostruiti, in funzione dello stato delle murature.

Per esempio, gli ultimi due piani della pensione “Pick Nick”, costituiti interamente da muratura inadeguata (blocchi forati posizionati in orizzontale) sono stati completamente demoliti e i solai sono stati ricostruiti. Alcune murature sono state placcate, cioè sono state messe delle reti in acciaio da entrambi i lati, collegate con connettori passanti e rivestite con idonee malte per rimpacchettare la muratura di scarse caratteristiche. Sono state riallineate le aperture, in modo da regolarizzare i maschi murari e migliorare le capacità della muratura all’azione sismica orizzontale. Quindi, in sinergia con gli architetti, siamo riusciti a fare un’opera di riallineamento. [...]

 

*Ringraziamo i progettisti di Polistudio A.E.S. e la committenza perché hanno contribuito (con racconti, fonti e materiali) alla pubblicazione dell'articolo.

 

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