19 Mar

Pastrocchio, una grande città

Poco prima di Natale ha aperto i battenti Pastrocchio a Riccione, primo Live Coffee Bakery, Breakfast, Brunch, Lunch, Pizza, Bread and Co, Zuppe, Roll, Hamburger a Riccione. Un luogo unico nel suo genere, uno dei locali più cool della Riviera. Polistudio ha seguito la progettazione architettonica dell’intero edificio, dal miglioramento strutturale al rinnovo completo degli impianti. Questi ultimi sono stati realizzati perseguendo obiettivi in efficienza energetica, comfort ambiente ed integrazione architettonica. Ma come è nato tutto? Lo abbiamo chiesto a Fabio Ubaldi, manager presso Pastrocchio.

 

Richiedi informazioni 

 

Sig. Ubaldi, come è nata l’idea di creare Pastrocchio Riccione?

L’idea del Pastrocchio nasce dall’esigenza di cavalcare un’iniziativa imprenditoriale su un segmento inedito. Il Pastrocchio, come dice la parola stessa, è una provocazione sull’offerta che il locale propone. Un’offerta dinamica capace di diversificare un unico locale attraverso la sua offerta capace di mutare fino a quattro volte nello stesso giorno.

Fondamentalmente l’idea era quella di portare una mentalità internazionale attraverso l’artigianalità del prodotto made in Italy e questo era fattibile solo abbandonando gli schemi classici e interpretando una strada alternativa attraverso molti viaggi all’estero, ma soprattutto attraverso la voglia di interpretare un nuovo percorso prima di altri.

 

Come avete deciso di rivolgervi a Polistudio e come vi ha aiutati?

Abbiamo deciso di rivolgerci a Polistudio perché in città è sicuramente la società più completa, in cui si possono trovare più realtà nella stessa struttura: dal perito termoidraulico a quello elettrotecnico, dal geometra all’ingegnere, all’architetto,…

Questo è a mio parere un grande vantaggio. Infatti, le varie professionalità dialogano tra loro, si innesca un network, c’è maggior confronto e questo aiuta sia nella qualità del lavoro che nella riduzione delle tempistiche di realizzazione di esso.

 

Come reputate il lavoro svolto?

E’ un ottimo lavoro, ci consideriamo molto soddisfatti. Infatti, non era un progetto ordinario: Pastrocchio è una struttura dinamica, in continuo aggiornamento. Ad ogni modo conoscevamo già Polistudio. Questo è già il terzo lavoro nel giro di cinque anni.

 

 

Ci può raccontare un po’ meglio la storia di questo locale e il percorso per realizzare il vostro “sogno”, se si può chiamare così?

La storia del Pastrocchio nasce fondamentalmente due anni prima della sua creazione. Le varie esperienze nel settore della caffetteria avevano fatto maturare una conoscenza diversa del prodotto caffè, ritenuto eccellenza degli italiani per via dell’espresso, ma elevato culturalmente in gran parte del resto del mondo, dove professionisti del settore hanno sviluppato vere e proprie economie, attraverso le somministrazioni alternative.

Tutto questo, legato all’artigianalità del prodotto italiano in tema di panificazione e lievitazione, ci ha motivato nello sviluppare un nuovo concetto. La parola concetto è quello che ci ha sempre mosso dal primo momento, tanto da sviluppare il primo Pastrocchio, un locale di 140 m quadri che, con il senno di poi, è risultato un vero e proprio beta di ciò che poi abbiamo fatto due anni dopo. Il primo Pastrocchio, nato nel febbraio 2016, ha dato fin da subito un riscontro positivo per quanto riguarda la voglia di esplorare da parte dell’utente finale. Ciò ci ha stimolato a fare in modo che quel tentativo si consolidasse attraverso una struttura adeguata, che contribuisse allo sviluppo del concept.

La nascita del nuovo Pastrocchio attraverso una nuova struttura è una chiave di volta, è importante per lo sviluppo dell’obiettivo alla base di questo nostro sogno. Esportare il brand Pastrocchio al di fuori delle mura domestiche. Questo è l’obiettivo che ci eravamo dati due anni prima di partire con il primo locale e questo è l’obiettivo prossimo, a cui stiamo già lavorando con la stesura del franchising del marchio.

 

 

A suo parere, come lo studio degli spazi, la ricerca del comfort e l'uso della tecnologia possono influenzare il mood di un locale? Nel suo caso?

A mio modo di vedere, l’uso degli spazi attraverso il comfort è determinante. Un locale nei tempi che corrono è un contenitore di emozioni. Proprio per questo motivo, lo sviluppo di una struttura piacevole, innovativa, spregiudicata e trasversale - in grado di intercettare un’utenza molto giovane e, al tempo stesso, di non intimorire persone adulte o anziane - è la chiave di volta di ogni nostro progetto e specialmente del Pastrocchio.

La tecnologia è una componente fondamentale, perché, paradossalmente, un device come lo smartphone è il punto di unione tra le varie generazioni. Un giovane non può farne a meno, un adulto lo utilizza soprattutto per lavoro, mentre un anziano non vuole sentirsi escluso e si ritrova a fare utilizzo delle strumentazioni di ultima generazione per restare aggrappato anche alla semplice informazione quotidiana. Imposto l’occhio su tutto questo. Quindi offriamo: iPad per bambini, connessione con fibra in ogni suo punto, ben venti punti di presa corrente, USB per permettere alle persone di lavorare con i propri device, senza restare mai a corto di batteria, e news giornaliere sempre aggiornate, attraverso sistemi video collocati all’interno della struttura.

Anche attraverso questi sistemi desideriamo che i nostri clienti possano sentirsi all’interno di una grande città con tutti i comfort e le comodità che possono essere utili ad ogni singola esigenza.

 

Vi ritenete soddisfatti del risultato?

Ritenersi soddisfatti del risultato in parte è corretto, ma al tempo stesso siamo orientati verso un obiettivo pianificato già da tempo e questo ci fa pensare al fatto che dobbiamo essere molto soddisfatti del lavoro fatto dal punto di vista strutturale. Siamo parzialmente soddisfatti per le dinamiche che riguardano i processi di sviluppo aziendale, che, grazie a questa struttura, possono essere traguardati nel corso del tempo. Comunque, sì... pensiamo di aver fatto un bel Pastrocchio.

 

Richiedi informazioni 

 

Quali obiettivi per il futuro?

Gli obiettivi del futuro sono quelli di replicare il marchio Pastrocchio, soprattutto attraverso la partnership con Caffè Pascucci Torrefazione. Azienda con la quale abbiamo sviluppato il concept della caffetteria, già prima di aprire il Pastrocchio. Pastrocchio e Caffè Pascucci stanno dando inoltre vita ad un piano di produzione del bakery dolce e salato, sulla base di una visione comune degli standard qualitativi e, soprattutto, di innovazione della proposta. 

La nuova struttura del Pastrocchio sarà quindi la base logistica e il miglior tester per qualsiasi nuova struttura del marchio stesso. Infatti, attraverso i suoi laboratori creati internamente, come ad esempio quello della scuola professionale al piano -1, riesce a coagulare i migliori professionisti del settore per quanto concerne la panificazione, la pizzeria, la cucina, la gelateria, il cocktail e la stessa coffee School

In poche parole, il nostro obiettivo è quello di creare i Pastrocchi del futuro e al tempo stesso di formare le figure professionali che ci potranno lavorare.

 

 

Richiedi informazioni 

 

Notizie correlate:

Pastrocchio a Riccione, uno dei locali più cool della Riviera

 


Condividi sui social: