02 Sep

Polistudio A.E.S. su Modulo 431

Rsa a Bellaria

Spazi con dimensioni vivibili e ben fruibili e caratteristiche organizzative che li rendono adatti all'utilizzo sia da parte degli ospiti, che degli operatori sanitari, ma anche dei visitatori. 

Un contributo di Arch. Gabriella Monaca - Polistudio A.E.S.

In questo particolare periodo storico di pandemia da Covid-19, l’opinione pubblica ha acceso i riflettori sulle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e sulla loro possibile evoluzione e miglioramento, sull’onda emotiva delle drammatiche morti in alcune strutture che, nell’immaginario collettivo, sono spesso associate a luoghi emblematici di abbandono ed incuria.

La complessità del tema richiede un approccio che affianchi alla riprogettazione degli spazi una nuova organizzazione della rete dei servizi e che permetta di coniugare la tutela sanitaria con il benessere psico-fisico dell’anziano.

 

Il progetto

A febbraio 2020 sono terminati i lavori per l’RSA di Bellaria in zona Bordonchio, una casa residenza per anziani da sessanta posti letto, un investimento ad opera della Cooperativa Sociale il Cigno, che si occupa della gestione della struttura. La progettazione e la direzione lavori sono a cura di Polistudio A.E.S. (architetto Stefano Matteoni e architetto Gabriella Monaca) e dello Studio tecnico Lazzarini (architetto Emanuele Monti e geometra Corrado Monti).

 

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Il benessere del paziente

Punto focale della progettazione sono stati il benessere del paziente, non solo dal punto di vista fisico, ma anche e soprattutto psicologico, cercando di assicurare calma, riposo, protezione dai rumori, ma anche spazi e occasioni di socialità.

 

L’organizzazione degli spazi

L’obiettivo iniziale dei gestori, perseguito dai progettisti, è stato quello di avvicinare gli ambienti il più possibile ad una realtà domestica, che risultasse accogliente e non immediatamente riconducibile alle caratteristiche peculiari di una struttura sanitaria.

Questo intento si è tradotto in scelte specifiche dal punto di vista dell’articolazione spaziale e delle finiture, pur nel rispetto delle normative sanitarie vigenti, così da far sentire gli ospiti della strutturail più possibile accuditi, al sicuro e in un contesto familiare. Il nucleo centrale, centro gestionale della struttura, raccoglie i servizi comuni: ingresso ospiti, cucina, dispensa, palestra, spogliatoi, cappella, ambulatorio e uffici. A questo elemento centrale sono stati aggiunti due nuclei che si distaccano come petali.

Sono stati predisposti 60 posti letto, suddivisi su due aree separate, ciascuna con i propri spazi ricreativi, corte interna e refettorio dedicati. Nella progettazione è stato lasciato spazio alla possibilità di un futuro ampliamento, che potrebbe avvenire mediante l’aggiunta di un’ulteriore diramazione della struttura, sempre a partire dal nucleo centrale. Tutti gli spazi hanno dimensioni vivibili e ben fruibili e caratteristiche organizzative che li rendono adatti all’utilizzo sia da parte degli ospiti, che degli operatori sanitari, ma anche dei visitatori.

Le corti interne, una per ciascun blocco degenza, sono ambienti all’aperto, ma per la loro conformazione costituiscono un’area circoscritta, sicura e monitorata, che può garantire la sicurezza degli ospiti e l’assistenza da parte del personale. Questi spazi all’aperto, controllati, sono pensati specialmente per quegli ospiti che hanno più problemi di identificazione. [...]

 

Continua a leggere l'articolo su Modulo 431 p.68

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