13 Nov

Riccione Terme, un progetto rivoluzionario

Un’idea sorta per valorizzare una grande risorsa. Per saperne di più abbiamo intervistato l’arch. Stefano Matteoni di Polistudio che sta seguendo da vicino il progetto.

 

Leggi l'articolo su newrimini: Riccione Terme. Nel progetto 6.000 mq di spa e due alberghi

 

 

Il 19 ottobre è stata presentata alla città di Riccione la proposta di sviluppo di Riccione Terme. Un progetto che ha coinvolto il Comune di Riccione, Polistudio, Be a business spa, Bene S.r.L, Studio Legale Simone Cantarini, Studio Protti & Valcamonici e Ragionieri Commercialisti Associati. Arch Matteoni, può raccontarci meglio del progetto e come è iniziato tutto?

Il progetto è iniziato grazie alla richiesta di Riccione Terme di analizzare i contenuti attuali e i possibili contenuti futuri delle aree di loro proprietà, aree che si collocano nella zona a sud di Riccione in prossimità di via Torino. Si tratta di una zona molto pregiata, in quanto posta in fronte al mare e di consistenti dimensioni. L’analisi della struttura esistente ha portato alla prima constatazione di trovarci di fronte ad una grande risorsa, costituita dalla presenza di uno stabilimento termale - certamente oggi un po’ vecchio rispetto agli standard richiesti per un servizio di questo tipo - e dalla presenza di una grande area, attualmente utilizzata come parco estivo. La risorsa principale e caratteristica di questo sito è la presenza di fonti termali in un sito a pochi metri dalla spiaggia. Questo è un unicum a livello nazionale, nel senso che soltanto Ischia credo possa godere di un privilegio di questo tipo. Nel rapporto con la proprietà è stata subito evidenziata l’esigenza di valorizzare questa enorme risorsa, collocata in un’area strategica nel Comune di Riccione per espandere e valorizzare un prodotto che possa moltiplicare l’appeal che Riccione vanta nei confronti dell’offerta turistica riccionese.

Una seconda constatazione fatta con la proprietà è che la struttura termale in sé richiede strutture alberghiere la cui offerta è deficitaria rispetto alle richieste originate dall’attività termale. Le terme hanno una possibilità attuale e futura di richiamare presenze e di incentivare l’utilizzo dei posti letto della intera struttura turistica. La risposta del tessuto turistico riccionese a volte si presenta carente in relazione alla stagionalità della domanda originata dalle Terme, a volte si presenta di qualità differente rispetto a quella richiesta dall’utente delle Terme. È chiaro che una ristrutturazione e modernizzazione della struttura termale potrà portare ad ulteriori richieste di presenze e di ospitalità.

 

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Il sindaco Renata Tosi ha dichiarato in un’intervista che si tratta di “un progetto di assoluta qualità, capace di completare l’offerta turistica della città di Riccione”. Qual è a suo parere il valore aggiunto di questo progetto?

La capacità attrattiva che l’attuale parco estivo “le Perle d’Acqua” manifesta è certamente inferiore rispetto a quello che potrebbero essere le capacità che l’area propone.

“Le Perle d’Acqua” hanno una potenzialità enorme. L’estensione dell’area offre la possibilità di ospitare quello che potrebbe diventare un elemento di assoluta novità per il turismo italiano. Quello che la proprietà sta proponendo è la creazione di una SPA di circa 6.000 mq., un Mare d’Inverno con caratteristiche assolutamente innovative e che possa essere aperto certamente durante la bella stagione, ma in particolare che possa costituire un punto di richiamo nella stagione autunnale, invernale e primaverile.

Il progetto prevede la realizzazione di piscine sia all’interno che all’esterno della struttura. Piscine riscaldate che possano permettere di godere all’aperto dell’acqua anche quando la temperatura esterna è tipicamente invernale. Crediamo che questa idea (di cui in Italia esistono alcuni esempi, ma non in aree turistiche balneari) possa contribuire in maniera molto decisa alla destagionalizzazione dell’offerta turistica riccionese.

 

Ovviamente, due strutture di questo tipo, le terme completamente ristrutturate e la grande SPA, hanno un valore aggiunto notevole nei confronti dell’offerta turistica riccionese e, a corredo di queste due iniziative, la proposta è quella di creare due strutture alberghiere di tutto rispetto.

Quindi una struttura alberghiera dedicata espressamente al turismo termale ed inserita nell’area dell’attuale stabilimento, utilizzando in buona parte volumi esistenti e un’altra capace di rispondere alla nuova sollecitazione che la grande SPA potrà rappresentare.


L’ipotesi su cui stiamo lavorando e quella di un albergo tre stelle al servizio dello stabilimento termale e di un quattro stelle superiore al servizio della SPA.

Al momento abbiamo proposto il progetto preliminare di tutta la struttura con le competenze tecniche che Polistudio ha messo a disposizione, utilizzando le competenze di consulenti specifici per quanto riguarda la SPA.

In particolare, il dottor Regis Boudin-Doris, titolare di Be a business spa, ci ha fornito il Know how necessario in questa fase per iniziare ad affrontare il tema assieme ad una quantità di dati interessantissimi in ordine a costi ed a possibili volumi d’affari al fine di individuare un coerente quadro economico complessivo.

 

Entro quando verrà realizzato?

I tempi di questa realizzazione sono legati ai passaggi che l’amministrazione comunale dovrà e vorrà mettere in atto. Oggi si tratta di una manifestazione di interesse. L’Amministrazione Comunale ha aperto un bando per tutte le aree al di sotto della ferrovia ed individuate come aree POC nel vecchio strumento urbanistico. La nuova normativa regionale consente di attivare per avere una corsia preferenziale in attesa della redazione del Piano Urbanistico Generale (PUG).

 

La manifestazione di interesse dovrà diventare efficace attraverso accordi operativi che dovranno essere vagliati ed approvati dal Consiglio Comunale, accordi che sostituiranno quelli che nel precedente quadro normativo erano i Piani Particolareggiati e il Permesso di Costruire. L’Amministrazione Comunale si è espressa per un iter estremamente rapido, che potrebbe anche prefigurare un inizio delle attività di progettazione nel 2019 ed un inizio dei lavori già nel 2020.

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