01 Mar

Su ArchDaily il progetto del Camplus San Pietro a Roma

©Luigi Filetici

La rivista ArchDaily dedica un approfondimento sul progetto del Camplus San Pietro a Roma. Un progetto architettonico a cura dello studio Roselli Architetti Associati, mentre Polistudio A.E.S. si è occupato della progettazione MEP.

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CAMPLUS San Pietro è una residenza per studenti situata nel cuore di Roma vicino alla Città del Vaticano. Un edificio di cinque piani di una ex casa di cura è stato riqualificato e convertito in un camplus per studenti. E' stato adeguato dal punto di vista sismico ed è avvenuto un miglioramento della sua efficienza funzionale ed energetica.

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Le scelte architettoniche di lasciare gli impianti MEP visibili o parzialmente coperti, l'approccio essenziale che cerca di conferire un aspetto aggraziato ai materiali grezzi e non finiti utilizzati per la struttura, e il design minimale e l'aspetto tecnico dei pannelli riscaldanti fissati a parete hanno definito lo stile minimalista del progetto.

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Il piano terra e il primo piano ospitano la hall, la zona studio con cubicoli studio per tutoraggio, la cucina comune, lo spogliatoio, la mensa e la zona lavanderia. Tutte le aree comuni sono state progettate come spazi flessibili per adattarsi a qualsiasi attività richiesta dalla dinamica vita studentesca. Il vano scala principale è stato demolito e completamente ricostruito offrendo nella sua nuova versione spazi per l'interazione sociale oltre al suo obiettivo principale di fungere da collegamento tra i diversi piani.

Pianta - Primo piano

Questa residenza studentesca offre alloggio a 178 studenti con la possibilità di scegliere tra camere singole e doppie. Tutte le camere beneficiano di soffitti alti che consentono l'utilizzo di letti rialzati come parte di un'elegante struttura metallica con diverse funzioni. Di conseguenza, la zona letto è chiaramente differenziata dal resto della stanza, conferendo alla camera da letto una sensazione di loft.

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L'esterno dell'edificio è caratterizzato dalla facciata vivente formata da diversi tipi di edera colorata a bassa manutenzione e crescita rapida e da una rete metallica fissata a una struttura ancorata all'edificio. Al suo ritmo più alto, la facciata vivente sarà in grado di assorbire ogni anno 811 kg di CO2 per metro quadrato. L'area principale del giardino situata sul lato ovest del progetto è accessibile direttamente dal piano inferiore grazie ad una serie di muri di contenimento che consentono un dialogo diretto tra l'interno e l'esterno dell'edificio.

L'area di parcheggio è stata progettata secondo i principi del drenaggio urbano sostenibile utilizzando giardini pluviali e pavimentazioni drenanti per vialetti e percorsi. Il progetto paesaggistico prevede di ridurre gli effetti del cambiamento climatico globale riducendo la superficie impermeabile del progetto dal 44% al 15% e piantando 102 nuovi alberi che potenzialmente assorbiranno 22.088 kg di CO2 all'anno. Come risultato delle soluzioni basate sulla natura precedentemente menzionate, circa 77 kg di agenti inquinanti nocivi e una parte sostanziale dell'impronta di carbonio dell'edificio saranno potenzialmente assorbiti ogni anno.

 

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